Lingua cinese
La lingua cinese, nella sua accezione più generica (e non per indicare il cinese moderno standard o un particolare dialetto come lo shanghainese o una famiglia di dialetti come il cantonese, l'Hakka e i Minnan), è una vasta e variegata famiglia linguistica composta da centinaia di varietà linguistiche locali distinte e spesso non mutuamente intelligibili (come ad esempio il dialetto di Pechino e il dialetto cantonese).
Queste varianti fanno parte della famiglia delle lingue sino-tibetane, evolutesi a partire dalla fine del III secolo a.C. nell'area geografica grossomodo corrispondente alla Cina continentale durante l'affermazione, espansione e successiva decadenza delle Dinastie Qin e Han (alcuni linguisti, tra cui Bernhard Karlgren, hanno ipotizzato che la diversificazione dei vari dialetti sia avvenuta dopo l'VIII secolo d.C.).
Sono dunque note anche come "lingue sinitiche", nate da una probabile divisione del Proto-Sino Tibetano/Trans-Himalayano rispettivamente in ceppo sinitico (lingue delle culture neolitiche e antico cinese, attestato nel periodo tra la Dinastia Shang e Han e di cui esistono alcune ricostruzioni, e.g. Baxter-Sagart, 2014, ed evoluto in Primo Cinese Medio/EMC, da cui discendono gran parte dei dialetti eccetto per le lingue Bai e il Min, che discendono dal cinese antico) e in Tibeto-Birmano (Proto-Tibeto-Birmano, di cui esiste una ricostruzione proposta da James Matisoff. Da esso discende il birmano antico e l'Old Tibetan, da cui derivano le lingue tibetiche). Le lingue sinitiche sono poi suddivisibili in vari gruppi di dialetti (e.g. il Min a cui appartiene l'hokkien, i dialetti Wu a cui appartiene lo shanghainese, lo Yue a cui appartiene il cantonese standard/varietà prestigiosa di Hong Kong...). Già durante l'Old Chinese si registra una suddivisione in varietà locali. Lo standard ISO 639-3 identifica il cinese come un macrolinguaggio.
Ciascuna varietà locale del cinese ha comunque delle caratteristiche in comune con le altre: è caratterizzata dal fatto di essere una lingua tonale, isolante (ha perso la morfologia dopo l'Old Chinese), in cui vige l'ordine dei costituenti, la cui evoluzione è stata influenzata e determinata in maniera importantissima dall'esistenza di un sistema di scrittura standard basato sui caratteri cinesi.
Il cinese ha la grande pecularità di non avere un alfabeto, ma di essere scritto con un corpus di decine di migliaia di caratteri detti "sinogrammi" o "caratteri cinesi" (i più diffusi comunque sono 3000/3500) nati in origine per essere incisi sulle ossa oracolari messe a crepare sul fuoco per effettuare delle divinazioni (1250 a.C., Dinastia Shang). Sono basati su un sistema di unità minime, i radicali, di cui esistono due versioni/liste/sistemi fondamentali: i 214 radicali Kangxi (康熙部首; 1615, 1716), che sono lo standard pure nelle lingue sino-xeniche, e i loro antenati, i 540 radicali Shuowen (说文解字部首, 100 d.C.). Con queste unità minime, la scrittura, la ricerca su dizionari cartacei e digitali e la memorizzazione sono molto più agevoli, come anche la ricerca filologica e paleografica a partire dalle ossa oracolari e dai bronzi del periodo Shang e Zhou, laddove già attestati. La pronuncia viene oggi indicata con un sistema di romanizzazione, il pinyin, che però non è un alfabeto. I caratteri cinesi sono stati pure esportati in Corea, Giappone e Vietnam (hanja, kanji e chu' Nom, usati raramente in lingua coreana, tuttora usati in lingua giapponese e in disuso in lingua vietnamita): il Coreano, il Giapponese e il Vietnamita, chiamate lingue sino-xeniche (lingue della sinosfera), ritengono molte caratteristiche della pronuncia in Primo Cinese Medio, come gli stop senza rilascio udibile di suono *-p, *-t e *-k e la codina nasale *-m.
Il cinese, stando a Ethnologue 2020, è parlato da 1,3 miliardi di persone e la varietà mandarina/settentrionale ha 1,12 miliardi di parlanti (gran parte lo parla come lingua nativa); quest'ultima è la prima famiglia linguistica con maggior numero di parlanti nativi al mondo. Come parlanti totali, è al secondo posto, appena sotto l'inglese.
Si inseriscono sotto alcuni punti per distinguere dei termini precisi nel vasto gruppo della "lingua cinese" per non confonderli in toto con il concetto vasto e onnicomprensivo di "lingua cinese".
* La parola " lingua cinese " (Hanyu), come appena accennato, include tutti i dialetti, le varietà storiche e la lingua moderna standard in educazione e fissata per Costituzione. I dialetti in Cina sono numerosi e non intelligibili tra loro e la dialettologia è solita dividerli in famiglie (ogni gruppo ha un suo nome per identificarlo al meglio). Per quanto non siano la lingua standard, alcuni di loro (e.g. cantonese, shanghainese) sono molto diffusi e prestigiosi e, in generale, i dialetti meridionali conservativi vengono utilizzati per ricostruire e studiare il Primo Cinese Medio (o anche l'Old Chinese, siccome i dialetti Min insieme alle lingue Bai discendono dall'Old Chinese), da cui nascono le pronunce di gran parte degli hanja, kanji e Han tu' del chu' Nom.
* Il concetto di "lingua cinese" (Hanyu) non va confuso con il cinese mandarino, che è invece una delle famiglie dialettali della lingua cinese (dunque sono "lingua cinese", ma "cinese mandarino" si riferisce a questa precisa famiglia dialettale). La pronuncia standard del cinese moderno standard (vedi avanti) è stata infatti definita ispirandosi alla pronuncia delle parlate appartenenti al gruppo del cinese mandarino, la più grande famiglia linguistica tra quelle in cui si possono raggruppare e classificare i parlanti di cinese. Il più importante gruppo dialettale del cinese moderno è proprio il mandarino: si stima che almeno il 70% di tutti i parlanti nativi del cinese utilizzino una parlata appartenente al gruppo del mandarino . Il dialetto più famoso è quello di Pechino.
* A questo proposito, la lingua cinese (Hanyu) non è da confondere con il dialetto settentrionale più prestigioso e che forma la base di gran parte della varietà standard, cioè il Beijinghua ( Dialetto di Pechino ); è una "lingua cinese", ma per la precisione è un dialetto in particolare.
Queste varianti fanno parte della famiglia delle lingue sino-tibetane, evolutesi a partire dalla fine del III secolo a.C. nell'area geografica grossomodo corrispondente alla Cina continentale durante l'affermazione, espansione e successiva decadenza delle Dinastie Qin e Han (alcuni linguisti, tra cui Bernhard Karlgren, hanno ipotizzato che la diversificazione dei vari dialetti sia avvenuta dopo l'VIII secolo d.C.).
Sono dunque note anche come "lingue sinitiche", nate da una probabile divisione del Proto-Sino Tibetano/Trans-Himalayano rispettivamente in ceppo sinitico (lingue delle culture neolitiche e antico cinese, attestato nel periodo tra la Dinastia Shang e Han e di cui esistono alcune ricostruzioni, e.g. Baxter-Sagart, 2014, ed evoluto in Primo Cinese Medio/EMC, da cui discendono gran parte dei dialetti eccetto per le lingue Bai e il Min, che discendono dal cinese antico) e in Tibeto-Birmano (Proto-Tibeto-Birmano, di cui esiste una ricostruzione proposta da James Matisoff. Da esso discende il birmano antico e l'Old Tibetan, da cui derivano le lingue tibetiche). Le lingue sinitiche sono poi suddivisibili in vari gruppi di dialetti (e.g. il Min a cui appartiene l'hokkien, i dialetti Wu a cui appartiene lo shanghainese, lo Yue a cui appartiene il cantonese standard/varietà prestigiosa di Hong Kong...). Già durante l'Old Chinese si registra una suddivisione in varietà locali. Lo standard ISO 639-3 identifica il cinese come un macrolinguaggio.
Ciascuna varietà locale del cinese ha comunque delle caratteristiche in comune con le altre: è caratterizzata dal fatto di essere una lingua tonale, isolante (ha perso la morfologia dopo l'Old Chinese), in cui vige l'ordine dei costituenti, la cui evoluzione è stata influenzata e determinata in maniera importantissima dall'esistenza di un sistema di scrittura standard basato sui caratteri cinesi.
Il cinese ha la grande pecularità di non avere un alfabeto, ma di essere scritto con un corpus di decine di migliaia di caratteri detti "sinogrammi" o "caratteri cinesi" (i più diffusi comunque sono 3000/3500) nati in origine per essere incisi sulle ossa oracolari messe a crepare sul fuoco per effettuare delle divinazioni (1250 a.C., Dinastia Shang). Sono basati su un sistema di unità minime, i radicali, di cui esistono due versioni/liste/sistemi fondamentali: i 214 radicali Kangxi (康熙部首; 1615, 1716), che sono lo standard pure nelle lingue sino-xeniche, e i loro antenati, i 540 radicali Shuowen (说文解字部首, 100 d.C.). Con queste unità minime, la scrittura, la ricerca su dizionari cartacei e digitali e la memorizzazione sono molto più agevoli, come anche la ricerca filologica e paleografica a partire dalle ossa oracolari e dai bronzi del periodo Shang e Zhou, laddove già attestati. La pronuncia viene oggi indicata con un sistema di romanizzazione, il pinyin, che però non è un alfabeto. I caratteri cinesi sono stati pure esportati in Corea, Giappone e Vietnam (hanja, kanji e chu' Nom, usati raramente in lingua coreana, tuttora usati in lingua giapponese e in disuso in lingua vietnamita): il Coreano, il Giapponese e il Vietnamita, chiamate lingue sino-xeniche (lingue della sinosfera), ritengono molte caratteristiche della pronuncia in Primo Cinese Medio, come gli stop senza rilascio udibile di suono *-p, *-t e *-k e la codina nasale *-m.
Il cinese, stando a Ethnologue 2020, è parlato da 1,3 miliardi di persone e la varietà mandarina/settentrionale ha 1,12 miliardi di parlanti (gran parte lo parla come lingua nativa); quest'ultima è la prima famiglia linguistica con maggior numero di parlanti nativi al mondo. Come parlanti totali, è al secondo posto, appena sotto l'inglese.
Si inseriscono sotto alcuni punti per distinguere dei termini precisi nel vasto gruppo della "lingua cinese" per non confonderli in toto con il concetto vasto e onnicomprensivo di "lingua cinese".
* La parola " lingua cinese " (Hanyu), come appena accennato, include tutti i dialetti, le varietà storiche e la lingua moderna standard in educazione e fissata per Costituzione. I dialetti in Cina sono numerosi e non intelligibili tra loro e la dialettologia è solita dividerli in famiglie (ogni gruppo ha un suo nome per identificarlo al meglio). Per quanto non siano la lingua standard, alcuni di loro (e.g. cantonese, shanghainese) sono molto diffusi e prestigiosi e, in generale, i dialetti meridionali conservativi vengono utilizzati per ricostruire e studiare il Primo Cinese Medio (o anche l'Old Chinese, siccome i dialetti Min insieme alle lingue Bai discendono dall'Old Chinese), da cui nascono le pronunce di gran parte degli hanja, kanji e Han tu' del chu' Nom.
* Il concetto di "lingua cinese" (Hanyu) non va confuso con il cinese mandarino, che è invece una delle famiglie dialettali della lingua cinese (dunque sono "lingua cinese", ma "cinese mandarino" si riferisce a questa precisa famiglia dialettale). La pronuncia standard del cinese moderno standard (vedi avanti) è stata infatti definita ispirandosi alla pronuncia delle parlate appartenenti al gruppo del cinese mandarino, la più grande famiglia linguistica tra quelle in cui si possono raggruppare e classificare i parlanti di cinese. Il più importante gruppo dialettale del cinese moderno è proprio il mandarino: si stima che almeno il 70% di tutti i parlanti nativi del cinese utilizzino una parlata appartenente al gruppo del mandarino . Il dialetto più famoso è quello di Pechino.
* A questo proposito, la lingua cinese (Hanyu) non è da confondere con il dialetto settentrionale più prestigioso e che forma la base di gran parte della varietà standard, cioè il Beijinghua ( Dialetto di Pechino ); è una "lingua cinese", ma per la precisione è un dialetto in particolare.
Paese (geografia)
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Cina
La Cina è una repubblica popolare in cui il potere è esercitato dal Partito Comunista Cinese (中国共产党 oppure 中共). Il governo ha sede nella capitale Pechino (北京首都) ed esercita la propria sovranità su ventidue province (省), cinque regioni autonome (自治区), quattro municipalità direttamente controllate (直辖市) (Pechino 北京, Tientsin 天津, Shanghai 上海 e Chongqing 重庆) e due regioni amministrative speciali 特别行政区 (Hong Kong 香港 e Macao 澳门) parzialmente autonome. -
Hong Kong
Hong Kong divenne una Colonia britannica dopo la prima guerra dell'Oppio (1839-1842). Originariamente limitati alla sola Isola di Hong Kong, i confini della colonia furono estesi nel 1860 fino ad includere la penisola di Kowloon e poi con nuovi territori nel 1898. La regione fu poi brevemente occupata dal Giappone durante la guerra del Pacifico, per poi tornare sotto il controllo britannico, terminato nel 1997 quando alla Cina è stata data la supervisione. La storia di Hong Kong ha profondamente influenzato la sua cultura, che spesso viene descritta come "l'Oriente che incontra l'Occidente", e il sistema educativo che ha perseguito il sistema inglese fino alle riforme attuate nel 2009. -
Isola di Natale
L'isola di Natale contava una popolazione di 1.843 residenti nel 2016, di cui la maggioranza viveva in insediamenti sulla sezione settentrionale dell'isola: il principale centro urbano è Flying Fish Cove. Storicamente, gli australiani asiatici di discendenza cinese, malese e indiana costituivano collettivamente la maggioranza della popolazione. Si stima che oggi circa due terzi della popolazione dell'isola vantino origini peranakan, con un numero significativo di australiani malesi ed europei e una percentuale minore di indiani ed eurasiatici. Sono in uso diverse lingue: il 27,8% degli isolani si esprime solo in inglese, mentre il 17,2% sia in mandarino di Singapore che in malese. Tra gli altri idiomi si annoverano il cantonese (3,7%) e il min nan (1,5%). Il buddismo e l'islam sono le principali religioni del posto, anche se il dato non è stato chiesto a tutti gli intervistati e il 28% di essi non dichiara il legame a una specifica fede religiosa. -
Macao
Si trova sul lato occidentale del delta del fiume delle Perle e confina con Hong Kong a est, con la provincia di Guangdong a nord e a ovest, mentre a sud è di fronte al mar Cinese Meridionale. L'economia del territorio è fortemente dipendente dal gioco d'azzardo e dal turismo, ma comprende anche attività produttive. -
Malaysia
Il Paese è comunemente indicato in italiano con la sineddoche Malesia o più raramente come Grande Malesia. Affacciato quasi completamente sul mar Cinese Meridionale, tributario dell'oceano Indiano, si compone geograficamente di una parte continentale, che occupa l'estremità sud-orientale della Penisola malese o di Malacca, ed è amministrativamente corrispondente a gran parte degli stati federati dell'unione, tra i quali Johor, Negeri Sembilan, Selangor, Putrajaya e la capitale Kuala Lumpur; e una insulare, situata nella regione settentrionale del Borneo che include gli stati federati di Sarawak, Sabah e Labuan, isola quest'ultima al largo delle coste del Brunei. -
Singapore
La città-Stato è il quarto principale centro finanziario del mondo ed è una delle principali città cosmopolite del globo, con un importante ruolo nel commercio internazionale e nella finanza. Il suo porto è tra i primi cinque per attività e traffico su scala mondiale. -
Taiwan
È anche nota come Taiwan dal nome dell'isola principale che costituisce l'entità statale o, nelle lingue neolatine, Formosa. In ambito internazionale, specialmente sportivo, Taiwan è altresì conosciuta come Taipei Cinese per via dell'opposizione diplomatica della Cina all'uso di un nome indipendente, in quanto essa considera Taiwan come una propria provincia. Viene inoltre indicata come Cina nazionalista per distinguerla dalla Repubblica Popolare Cinese, detta invece Cina popolare. -
Vietnam
Il Vietnam è una repubblica di tipo socialista; l'attuale capo dello Stato è Nguyễn Phú Trọng che allo stesso tempo è anche Segretario generale del Partito Comunista del Vietnam, mentre capo del governo è Nguyễn Xuân Phúc. La lingua ufficiale è il vietnamita. -
Trinidad e Tobago
Situata a nord-est del Venezuela, a poca distanza dalla costa continentale e facente parte dell'arcipelago delle Piccole Antille, è bagnata a nord dal mar dei Caraibi, a est dall'oceano Atlantico, a sud il canale di Colombo la separa dal Venezuela mentre a ovest si affaccia sul golfo di Paria. Trinidad e Tobago è una repubblica, la cui lingua ufficiale è l'inglese. Il capo dello stato è Paula-Mae Weekes, mentre il capo del governo è Keith Rowley. -
Isole Marianne Settentrionali
Con Guam a sud, le Isole Marianne Settentrionali costituiscono l'arco delle Isole Marianne. Le isole meridionali sono calcaree e contornate da barriere coralline; le isole settentrionali sono vulcaniche, con vulcani attivi su Anatahan, Pagan e Agrihan. Il vulcano di Agrihan è il più elevato delle isole, con. Circa un quinto della terra è coltivabile, un altro decimo è a pascolo permanente. La risorsa naturale principale è il pesce, il che causa problemi con la protezione delle specie a rischio di estinzione. Lo sviluppo passato ha creato delle aree che necessitano di essere ripulite e ha causato la contaminazione delle sorgenti sotterranee su Saipan. -
Palau
I primi europei a battezzare Palau furono gli spagnoli nel XVI secolo con il toponimo Islas Pais o Las Palaos basato su Pais o Fais, isola da cui gli indigeni affermano di provenire. Le altre nazioni europee si basano su questo toponimo e lo traducono in "Isole Palaos" per i francesi e Isole Pelew per gli inglesi nel 1788 quando George Keate compilò il libro An Account of the Pelew Islands. Queste forme sono confermate da geografi come il francese Jules Dumont d'Urville e Louis-Isidore Duperrey, così come il russo Johann Adam von Krusenstern.