Lingua yiddish

Lingua yiddish
La lingua yiddish, jiddisch o giudeo-tedesco (scritto: ייִדיש yidish oppure אידיש idish, lett. giudeo/giudaico; anche chiamata: מאַמע־לושן mame-loshn, lett. lingua-madre; in tedesco: Jüdisch o Jüdisch-Deutsch; in ebraico: ייִדִישׁ yiddish, אִידִית idìth oppure יהודי yehudì) è una lingua germanica occidentale parlata dagli ebrei aschenaziti. È utilizzata da numerose comunità in tutto il mondo ed è scritta con i caratteri dell'alfabeto ebraico.

La lingua trae le sue origini dalla cultura degli ebrei aschenaziti, sviluppatasi nell'XI secolo in Renania, e poi diffusasi in Italia settentrionale, nei Paesi Bassi, nell'Europa centrale e orientale, nelle Americhe, in Sud Africa, Australia e Israele. Tra i primi nomi dello yiddish vi sono loshn ashkenaz (לשון-אשכנז) e taytsh, per distinguerla dall'ebraico biblico e dall'aramaico, generalmente definiti entrambi come לשון־קודש (loshn-koydesh = "lingua sacra"). Sono attestati nei secoli XVIII, XIX e XX anche i nomi jargon e mame-loshn (מאַמע־לשון = "lingua materna"). Il termine "yiddish" non fu molto usato per definire la lingua e la sua letteratura: compare la prima volta solo nel XVIII secolo.

È probabile che tale lingua sia sorta per evitare le persecuzioni, soprattutto "ad imitazione" delle altre lingue giudaiche: è innegabile comunque la "coniazione" di nuove parole diffuse poi anche in quelle; la stessa Qabbalah della tradizione ebraica non nega la credenza in similitudini tra tutte le lingue che, secondo la Torah, derivano dall'ebraico, indirettamente o direttamente, malgrado le difficoltà semantiche o fonologiche. La gematria ne presenta un esempio anche se quanto qui espresso riguarda un approccio differente, assai complesso.

Si potrebbe altresì ammettere anche l'esistenza di parole in yiddish rivelate, quasi similmente al termine onomatopeico e/o all'ispirazione nella musica.

È stato anche proposto che l'origine del substrato germanico dello yiddish sia di fatto il gotico, che dai secoli IV al XVII sopravvisse in Crimea (gotico di Crimea, parlata dai Goti di Crimea). L'elemento ebraico sarebbe entrato nello yiddish al tempo della conversione all'ebraismo dei cazari, dominatori di quell'area geografica fino al XIII secolo, avvenuta verso il V-VI secolo, ma questa teoria non è accettata dalla maggior parte degli studiosi.

Un'altra teoria è che lo yiddish derivi dalla parlata degli abitanti slavi e baltici dell'area polacca, i quali si convertivano o si spacciavano per ebrei per non venire rapiti e venduti come schiavi, cosa non rara in quelle zone durante tutto il Medioevo.

Attualmente la lingua yiddish presenta due principali varianti: La differenza più marcata tra le due è l'inclusione di numerosi termini dalle lingue slave nello yiddish orientale. Mentre lo yiddish occidentale è ormai poco parlato, lo yiddish orientale è ancora largamente diffuso.

* yiddish occidentale (codice ISO 639-3 yih), parlato dagli ebrei dell'Europa germanofona, in Italia settentrionale (secoli XV–XVII), in Terra d'Israele e in Egitto.

* yiddish orientale (codice ISO 639-3 ydd), parlato dagli ebrei dell'Europa orientale. Autori classici del yiddish orientale nel XIX secolo sono Mendele Moicher Sforim, Isacco Leyb Peretz e Sholem Aleichem, però il più noto autore in quella lingua è il premio Nobel per la letteratura Isaac Bashevis Singer.