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Sarawak
Sarawak (jawi: سراواك) è uno dei tre territori della Malesia che compongono la parte malese dell'isola del Borneo.

Si trova nella parte nord-occidentale dell'isola, dove confina con il Kalimantan (Indonesia) a sud, sud-est ed il Sultanato del Brunei oltre allo stato malese di Sabah, a nord-est. Sarawak è per estensione il più grande stato della Malesia ed ha per capitale amministrativa Kuching, con una popolazione di 600.300 abitanti, al 2005. Altre città importanti sono Sibu (228.000 ab.), Miri (282.000 ab.) e Bintulu (152.761 ab.). Secondo l'ultimo censimento, aggiornato al 31 dicembre 2006, la popolazione residente nell'intero stato era di 2.357.500 abitanti.

I confini orientali del Borneo furono tracciati dagli esploratori portoghesi, agli inizi del sedicesimo secolo. La zona nota come Sarawak era un tempo nota ai cartografi come Cerava. Appartenne in origine al sultanato dei Brunei e successivamente a quello di Sambas, quando il principe Tengah sposò Noor Sri Padula, discendente di Sepudak. Con lui Sarawak divenne Sultanato autonomo dal 1609 al 1643, quando fu ucciso in una congiura. Tornò ai Brunei lo stesso anno e fu dato in amministrazione a tre nobili locali, i Datus. Nel 1827 il governatore Pengiran Indera Mahkota (legato ai sultani di Sambas e Brunei) fondò Kuching nella località di Lidah. Molte miniere d'oro e antimonio furono scoperte a quel tempo ed egli ne entrò in possesso.

Amministrata in modo molto agile dal Sultano del Brunei sia nel diciassettesimo che nel diciannovesimo secolo, il reame di Sarawak piombò nel caos durante il mandato di Raja Pangeran Indera Mahkota, a causa di un'importante ribellione dei Daiacchi di Datu Patinggi Ali, supportati da alcuni nobili locali. Questi si opponevano alla politica cinica e schiavista del loro governatore ed erano in lega con le forze nemiche di Bidhyaus.

Nel 1839 il Sultano Omar Ali Saifuddin II (1827-1852) ordinò al Primo Ministro Raja Pangeran Muda Hashim (che aveva da poco rinunciato ai diritti sul trono del Brunei in favore del nipote) di ripristinare l'ordine, poiché la rivolta aveva coinvolto lo stesso Brunei e minacciava seriamente la sua leadership. In questo stesso periodo arrivava sull'isola l'avventuriero James Brooke, forte di un esercito di terra e della nave cannoniera "Royalist", un bastimento armato di 142 tonnellate. Raja Pangeran Muda Hashim, rimpiazzato il governatore e parente Mahkota con cui era venuto a tensioni, richiese inizialmente la sua assistenza, ma James Brooke rifiutò fermamente, poiché riteneva l'offerta in denaro poco consistente, e salpò per Singapore. Solo nel 1841, di fronte all'allettante offerta di un regno proprio, James Brooke tornò a visitare Sarawak con l'Armata Britannica Cinese al proprio comando, accettando di buon grado la richiesta d'assistenza di Pangeran Muda Hashim, e riuscì a riprendere il possesso del Brunei occupato nel giro di pochi mesi. La rivolta fu sedata e Saifuddin II restaurato sul suo trono. Lo stesso anno venne firmato il trattato di resa per Sarawak e Sinian davanti a James Brooke. Poco dopo, il 24 settembre 1841, James Brooke fu elevato al rango di Governatore da Pangeram Muda Hashim, divenendo poi effettivamente Rajah di Sarawak dietro nomina del Sultano del Brunei, e diede così origine alla dinastia bianca di Sarawak il 18 agosto 1842. Il Sinian fu concesso come governatorato al generale britannico Charles.

Il 24 novembre 1841, con un successivo accordo, il Raja assumeva la piena autonomia del territorio, dietro il pagamento di 1.000 sterline, con l'unico impegno di mantenere alcuni accordi commerciali con il sultanato. Gli Stati Uniti riconobbero de iure il nuovo regno nel 1850 e la Gran Bretagna nel 1862. In origine, l'area sotto la giurisdizione di questa autorità comprendeva solo la parte occidentale di Sarawak ed i dintorni di Kuching, divenuta poi la capitale; erano compresi circa 700.000 abitanti. Sir Brooke governò Sarawak fino alla sua morte, avvenuta nel 1868, combattendo ferocemente la pirateria e reprimendo rivolte dei nobili decaduti e di alcuni "signori della guerra" malesi. Ottenne anche il governatorato di Labuan (in seguito ad una congiura contro Muda Hashim culminata con il suo assassinio nel 1845) e il consolato generale del Borneo dalla regina, dopo aver esautorato il sultano in quelle terre nel 1846, e cercò di riunire i territori sotto una sola amministrazione, fallendo in quanto non poté trasmetterli ai discendenti. Tuttavia, il regno di Sir Brooke vide un'importante rinascita commerciale di Sarawak e un progressivo indebolimento del Sultano dei Brunei a favore del nuovo regno.

Non mancarono, comunque, le situazioni davvero rischiose: ad esempio, nel 1857 una rivolta della minoranza cinese di Shon Liu Bang tentò il colpo di stato e per poco non riuscì a uccidere Sir Brooke. Anche le ribellioni dei daiacchi Rentrap e Masahor, nel 1852, rischiarono di spodestare il Raja. Fu anche per questo motivo, oltre che per debellare la pirateria, che Brooke istituì i Ranger di Sarawak nel 1862. Suo nipote Charles Anthony Johnson Brooke divenne Rajah dopo la sua morte (poiché suo figlio Reuben George Brooke non poteva essere legittimato) e, a sua volta, gli succedette il figlio, Charles Vyner Brooke nel 1917, con la disposizione che egli dovesse governare e pronunciarsi in accordo con suo fratello Bertram Brooke. Nel 1888 Sarawak accettò il protettorato britannico, pur rimanendo indipendente. Il 20 giugno 1891 furono fissati i confini ufficiali tra i protettorati inglesi (di cui il sultanato) e quelli olandesi. Nel 1905, con l'ottenimento della valle di Lawas, raggiunse la sua massima espansione.

Il territorio di Sarawak subì una forte espansione sotto la dinastia dei Brooke, a spese, principalmente, del vicino Sultanato del Brunei. In pratica il Brunei riuscì a mantenere il controllo solo sulle sue fortezze costiere e su di un fiume d'importanza strategica, cedendo invece ai Rajah molte regioni in cambio di tributi o indennità e in rarissimi casi per episodi di guerra. Complice di quest'espansione fu il rapido declino economico del Sultanato. Alla fine il Sultanato venne messo in posizione relativamente subalterna, con i Brooke che detenevano il controllo di buona parte del Borneo. I territori conquistati dai Brooke furono annessi a scapito dei “signori della guerra” e delle tribù locali (ad esempio la minoranza cinese, spesso in rivolta).

La dinastia Bianca di Brooke continuò a governare Sarawak per oltre un secolo con uno status all'interno dell'impero britannico simile a quello dei governanti dei principati indiani (i viceré). A differenza di molte altre zone dell'impero, però, la dinastia dei Brooke seguiva una politica paternalista relativamente non violenta volta a proteggere la popolazione indigena contro lo sfruttamento e governando con l'aiuto dei musulmani malesi. Tra le politiche seguite vi era quella dell'arruolamento degli Iban e dei Daiacchi (noti come “i tagliatori di teste”) come milizia di supporto, ad esempio nel Ranger, così come l'incoraggiamento all'immigrazione di commercianti cinesi, ai quali però fu proibito di risiedere al di fuori delle città, in seguito ai tentativi di rivolta del 1857. Tale divieto era inoltre motivato dalla necessità di minimizzare il loro impatto sullo stile di vita dei Daiacchi. Tra gli atti computi dalla dinastia Brooke, vi è anche quella dell'istituzione del museo di Sarawak, primo museo del Borneo. Interessante notare come, pur mantenendo la totale indipendenza, il regno di Sarawak continuò sempre a commerciare con la madrepatria (soprattutto armi per i Ranger) e con il Sultanato.

All'inizio del 1941 erano in corso i preparativi per introdurre per la prima volta una vera costituzione, volta a limitare il potere finora assoluto del Rajah e dare al popolo del Sarawak più voce nel governo attraverso il Parlamento (“Council Negri”). Nonostante questo intento progressista, il progetto costituzionale conteneva difetti ed irregolarità, a causa di un accordo segreto stipulato tra Vyner Brooke ed i suoi funzionari governativi, dai quali sarebbe stato finanziariamente compensato. Va inoltre detto che l’organo legislativo del Paese era composto esclusivamente da nobili, che parteggiavano per il Rajah, e dunque l’idea di allargare l’accesso al resto della popolazione era malconsiderata da tutti i ceti alti. 
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Paese (geografia) - Malaysia
Bandiera della Malaysia
La Malaysia o Malaisia (IPA ; ) è uno Stato federale dell'Asia sudorientale.

Il Paese è comunemente indicato in italiano con la sineddoche Malesia o più raramente come Grande Malesia. Affacciato quasi completamente sul mar Cinese Meridionale, tributario dell'oceano Indiano, si compone geograficamente di una parte continentale, che occupa l'estremità sud-orientale della Penisola malese o di Malacca, ed è amministrativamente corrispondente a gran parte degli stati federati dell'unione, tra i quali Johor, Negeri Sembilan, Selangor, Putrajaya e la capitale Kuala Lumpur; e una insulare, situata nella regione settentrionale del Borneo che include gli stati federati di Sarawak, Sabah e Labuan, isola quest'ultima al largo delle coste del Brunei.
Valuta / Linguaggio  
ISO Valuta Simbolo Cifra significativa
MYR Ringgit malaysiano (Malaysian ringgit) RM 2
ISO Linguaggio
ZH Lingua cinese (Chinese language)
EN Lingua inglese (English language)
ML Lingua malayalam (Malayalam language)
MS Lingua malese (Malay language)
PA Lingua punjabi (Panjabi language)
TA Lingua tamil (Tamil language)
TE Lingua telugu (Telugu language)
TH Lingua thailandese (Thai language)
Quartiere - Paese (geografia)  
  •  Brunei 
  •  Indonesia 
  •  Thailandia 
Administrative Subdivision
Paese, State, Regione geografica,...
Città, Villaggio,...